FREMAS
FREMAS Foto di Luca Giacosa 6 luglio 2025 – 31 dicembre 2025
Le montagne della Valle Stura sono ricoperte da boschi che si susseguono senza interruzione: dai castagneti delle basse quote fino ai lariceti che superano i 1800 metri. Le chiome degli alberi si intrecciano tra loro, fino a formare una massa continua, come un’unica grande entità sorretta da una moltitudine di tronchi. Questi sistemi vegetali complessi, vere e proprie reti fatte di radici e fronde, custodiscono l’identità di ogni albero, pur vivendo in stretta interconnessione.
Allo stesso modo, le comunità montane sono composte da individui legati tra loro da relazioni, ruoli e scambi, spesso invisibili ma fondamentali. Alcuni si prendono cura del bosco; altri ne traggono benessere e conforto, come fosse una cura. In questo intreccio di vite e funzioni, le donne hanno storicamente rivestito un ruolo centrale: nei campi, nella cura degli animali, nell’educazione dei bambini, nell’assistenza agli anziani. Hanno garantito coesione, continuità e vita alle comunità alpine. Eppure, la narrazione di questi territori ha spesso privilegiato lo sguardo maschile, relegando la presenza femminile a uno sfondo silenzioso, raramente raccontato.
Il lavoro e la presenza delle donne vengono spesso dati per scontati, quando non addirittura stigmatizzati. Eppure, sono loro a mantenere vive le tradizioni agricole, a tramandare la memoria, a creare spazi di incontro e solidarietà. Anche oggi, in un contesto socio-economico profondamente cambiato, molte donne delle montagne continuano a farsi carico del presente: c’è chi avvia attività storicamente maschili, chi resta punto di riferimento nel quotidiano, in silenzio ma con forza.
I 15 ritratti del progetto FREMAS, realizzati dal fotografo Luca Giacosa per l’Ecomuseo della Pastorizia, offrono uno spaccato variegato delle donne della Valle Stura, diverse per età, esperienze e ambiti di vita: dall’allevatrice alla ristoratrice, dall’adolescente all’antropologa, dall’infermiera alla pensionata. Le fotografie sono realizzate con la tecnica della doppia esposizione, che sovrappone due scatti in un’unica immagine. I volti si fondono con elementi naturali — spesso scelti dalle stesse protagoniste — creando giochi di luci, ombre e trasparenze.
Nascono così connessioni visive inattese che raccontano, senza retorica, il legame profondo tra le donne, la natura e la comunità. Come la luce che filtra tra le foglie del bosco, queste immagini rivelano le luci e le ombre delle vite femminili della valle, lasciandole emergere nella loro complessità, con delicatezza e rispetto.
La mostra fotografica, esposta nello spazio incontri, è visitabile negli orari di apertura dell’ecomuseo (tutti i fine settimana di luglio e agosto, il primo fine settimana del mese il rsto dell’anno, dalle 15 alle 18), dal 6 luglio al 31 dicembre 2025.
Luca Giacosa (1982) si è avvicinato alla fotografia nel 2004. Dopo l’incontro con Ivo Saglietti, nel 2007 ha iniziato il corso in Documentray Photography presso l’University of Wales di Newport, durante il quale ha realizzato progetti che spaziano dalla ritrattistica al paesaggio notturno, dalla fotografia concettuale a quella editoriale. Terminati gli studi si è trasferito in un piccolo borgo alpino di 70 abitanti dove ha vissuto per 10 anni. Vive a Cuneo. I suoi lavori sono apparsi in mostre collettive in Italia ed all’estero e su riviste, ricevendo diversi premi e riconoscimenti.